“[…] Non ha un corpo, non può dire di avere proprie melodie, né proprie armonie, né colori strumentali, ma la sua presenza a mo’ di fantasma è ovunque, e s’infiltra sopra e sotto ogni categoria musicale, lo spettro che ossessiona l’arte: la contaminazione. E’ l’imperativo di mescolazione, nella musica rappresenta il principio di “abbattimento delle barriere”, la distinzione tra forme e generi, il radicamento in un luogo, la rivendicazione d’appartenenza di una comunità.”.
Il Mandarino Club attinge alla teoria sopraindicata, mantenendo in auge il percorso evolutivo. Ormai "non fa più notizia" l'impossibilità di definire con parole dirette il sound proposto e forse è proprio questa la caratteristica della location e della sua crew: dall' House alla Techno, passando per il Dub, il Break, fino ad arrivare alle più odierne contaminazioni.
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